Il verde a Milano alla mercè della politica

Posted on domenica 9 maggio 2010 by Lorenzo Lipparini in , , ,
Parco Vittime italiane nei Gulag, Parco Papa Giovanni Paolo II, Parco Don Giussani, Parco Martiri della Libertà iracheni Vittime del Terrorismo.

Molti milanesi non li hanno mai sentiti nominare eppure si trovano proprio nella loro città, elencati nella guida 2010 ai parchi e giardini del capoluogo lombardo.
Cresce lo spazio verde a Milano? No. Semplicemente i “nuovi” parchi prendono il posto di quelli che, da sempre, sono le aree verdi della città. Addio al parco del Naviglio Martesana, cambia nome il Parco delle Basiliche, cancellata la memoria del pittore milanese del XV secolo Andrea Solari e dello scrittore Stendhal. Bisogna fare spazio ai riferimenti degli amministratori della città. Così, su iniziativa delle ultime giunte, si sono via via fatti largo nei giardini di Milano i nomi di Sergio Ramelli, del deputato democristiano Franco Verga, del fondatore della nuova sede dell’Opera Cardinal Ferrari, Mauro Capponi. Poco importa se sulla documentazione del Comune ci sia scritto erroneamente Mario, e che la stessa guida ricordi Ramelli, studente di destra assassinato in un agguato, come vittima di non meglio precisati “scontri di piazza del 1975”. Ciò che conta è lasciare il proprio segno. Così a Milano arrivano i giardini intitolati al Genetista Ceco Gregor Mendel e al Fondatore del movimento Scout Robert Baden-Powell, che con la storia della città non hanno niente a che vedere, per non parlare del giardino per il fondatore della Comunità di San Patrignano Vincenzo Muccioli, tanto caro al Sindaco Moratti. Digitando il suo nome in internet emergono gli stralci degli atti del processo del 1995 che lo vedeva imputato, per la morte a seguito di maltrattamenti, di un’ospite della sua comunità. Muccioli, riferendosi a uno dei testimoni dell'omicidio, asserì “ci vorrebbe un' overdose... Oppure bisognerebbe sparargli con una pistola sporca”. Dopo pochi mesi dalla morte il giardino Stendhal gli veniva intitolato, nel 1996, a discapito delle consuetudini. Finora scaramanzia o pudore, più che la legge, hanno dissuaso gli amministratori dal dedicare aiuole a viventi. Una fortuna, tenuto conto che in molti, a ben pensare, sarebbero pronti a concedersi qualche deroga…

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