Questa sera il programma di Italia 1 ‘Chiambretti Wednesday Show’ non vedrà la partecipazione di Roberto Formigoni, come era stato annunciato.
Formigoni avrebbe dovuto rispondere alle domande di ‘persone comuni e personaggi seminoti’. Tra chi avrebbe dovuto interpellarlo c’era il radicale Lorenzo Lipparini che, con la biografia non autorizzata appena pubblicata con Editori riuniti, ricostruisce i processi in corso e la vicenda delle firme false presentate dal presidente alle ultime elezioni regionali.
Arrivato negli studi di registrazione, Formigoni ha preso informazioni sugli ospiti e le domande, in un clima di imbarazzo e tensione.
Al momento di entrare in studio poi, con la scusa del ritardo di oltre 40 minuti accumulato dalla trasmissione, Formigoni si è allontanato dopo un rapido cenno con i collaboratori, correndo verso la propria auto inseguito dalle hostess e dalle telefonate di Chiambretti.
La trasmissione di stasera sarà quindi più corta del previsto e l’intero blocco sul presidente lombardo non andrà in onda. Non potremo quindi ascoltare la replica alle molte domande preparate sul potere di Cl in Lombardia, le indagini, i processi.
Riportiamo qui una di queste domande, alla quale da ormai due anni attendiamo una risposta, questa volta aggirata dalla fuga di Formigoni dagli studi di Italia 1:
Due anni fa, alle elezioni regionali del marzo 2010, con i Radicali abbiamo denunciato le gravi irregolarità nei moduli e nelle firme da lei depositate per la sua candidatura e quella del suo listino.
Abbiamo presentato una perizia calligrafica che documentava che centinaia di firme a suo sostegno erano state apposte dalle stesse mani. Ne abbiamo anche intervistate alcune.
Infine sono comparsi davanti ai giudici 823 apparenti firmatari della sua lista che hanno disconosciuto davanti ad un Pubblico Ufficiale l’autenticità delle rispettive sottoscrizioni.
Lei ha accusato noi di aver manipolato le sue liste.
“Ai radicali sono state consegnate le nostre liste e hanno potuto manipolarle, correggerle, spostare i documenti come volevano, perché non c`era nessuno di noi a controllarli. L`Ufficio centrale gli ha dato accesso alle nostre liste e al nostro listino, sono rimasti da soli per dodici ore, con in mano penne e borse”.
(Sabrina Cottone, "IL GIORNALE" di venerdì 5 marzo 2010)
Ha poi sostenuto, intervistato da Daria Bignardi, che le persone che disconoscevano la propria firma erano probabilmente organizzate noi.
“Ci sono persone che affermano che le firme presentate non corrispondono alle loro, ma guarda caso sono sempre portati in conferenza stampa dai Radicali. Sussiste anche la possibilita' che siano dei passanti a cui i Radicali fanno dire queste cose”.
(AGI - Milano, 26 marzo 2010)
Ci sono ancora 4 processi che si devono concludere su questa vicenda. Non ritiene però di dovere delle scuse per le sue dichiarazioni, se non ai Radicali, ai quasi 900 ignari firmatari delle sue liste intervenuti in procura? Non crede di doversi scusare con gli elettori lombardi per quello che è avvenuto e lei ha sempre negato?
Radicali, Formigoni scappa dalle domande sulle firme false e salta il programma di Chiambretti
Posted on mercoledì 7 marzo 2012 by Lorenzo Lipparini in
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