Milano e Roma, quinte di teatro

Posted on mercoledì 3 marzo 2010 by Lorenzo Lipparini in , ,
Per osservare la scena che si va delineando nell’esplosione teatrale dell’invalidazione delle liste a Milano e a Roma bisogna far ricorso a descrizioni su cui la stampa almeno oggi sorvola.
La quinta romana è dominata dalle voci grosse, dalle parole da mercato, dalla ritrovata plebeità del popolo polveriniano, che tra sindacalismo di destra e capipopolo della vecchia AN ritrova nel ministro La Russa un interprete appassionato e, come tale, un po’ travalicante il ruolo istituzionale (poco fa Il Secolo d’Italia mi intervista come “pannellologo” per chiedermi se non trovo che Pannella voglia rubare la scena a tutti a proposito di La Russa e non mi è rimasto che dire che a fronte della plateale sua imprudenza il ministro ha incocciato nell’inevitabile battuta di Marco che gli ricorda chi è il capo delle forze armate secondo la Costituzione).
La quinta milanese invece è silenziosa, senza tafferugli, tutta carte e controcarte, ma anche qui scheggiata dalle battute del governatore uscente che – immemore della prudenza dei vecchi democristiani – non mette un punto di domanda, non lascia affiorare un dubbio (che gli permetterebbe di scaricare un po’ sulle liti tra PDL e Lega cose di cui si carica lui, eccetera), non rinvia alla giustizia giusta l’esito di una cosa, in fondo, tecnica. No: il ricorso sarà accolto, io vincerò le elezioni. Punto.
L’ammiraglio della corazzata avrebbe tutte le ragioni per mantenere grande sobrietà. Primo per la posta in gioco, in sé incerta. Secondo perché la zatterina che lo sta speronando è un minuto ragazzo, uscito dagli squarci dell’ottocentesco pittore liberale risorgimentale Eurisio Capocci (quello che dipingeva passionalmente Luisa Sanfelice tradotta in carcere), di poche parole e di militanza antichissima, il giovane segretario dei radicali milanesi Lorenzo Lipparini. Il suo nome oggi è sulla bocca di tutti come quello di Davide il giorno dell’impresa obbligata nei confronti di Golia. A fronte del sentimento secondo cui sarebbe giusto che le liste, tutte le liste, non fossero sottratte alla competizione per questioni burocratiche (viene in mente oggi perché sono in forse le corazzate, non è venuto in mente l’altro ieri quando è stata bloccata in porto la zatterina radicale!), questa scena di sproporzionato equilibrio di forza suscita qualche simpatia, su cui i media farebbero bene a fare considerazioni.
(Si prega di considerare questo testo come un comunicato stampa)

Stefano Rolando
Deposto candidato della Lista Bonino Pannella a Milano e a Como

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