Sfida a Penati e Formigoni: raccontino le illegalità della campagna elettorale

Davvero istruttivo vedere il garbato faccia a faccia tra Formigoni e Penati andato in onda ieri su Mentana Condicio. Il Presidente uscende si auto assolve sostenendo il falso e cioè che Tar e Consiglio di Stato abbiano certificato che le sue firme “erano state raccolte in maniera perfetta”.
Penati alza le braccia, giurando di non aver mai presentato ricorso contro lo sfidante e lamentando la “brutta pagina” dei controlli subiti su richiesta di Formigoni.
La verità che tutti sanno, loro due per primi, è che è mal costume diffuso dei partiti presentare documentazione irregolare certi dell’impunità e della mancanza di controlli. I radicali hanno scelto di non farlo e per questo sono rimasti fuori dalle elezioni. Abbiamo svolto i controlli che sarebbero spettati al Tribunale, presentato ricorsi e denuncianto che il Re è nudo.
Dopo lo sbandamento iniziale e gli scambi di accuse, la pace armata tra le due gambe del Regime italiano è ristabilita: ognuno rinuncia a denunciare le illegalità altrui e si va avanti così, con buona pace per lo Stato di diritto. Si torna a “parlare di politica, di programmi” …e di spartimento di potere.
È giusto che al centro di una campagna elettorale ci siano le proposte, a patto che si tratti di una campagna vera, basata sul rispetto delle regole.

Sfido Penati e Formigoni: tirino fuori le fotocopie dei rispettivi moduli di sottoscrittori, che tengono sotto chiave a garanzia del rispetto dei loro accordi, e raccontino come sono state raccolte le firme. Facciano vedere agli elettori lombardi le irregolarità su cui si fonda il procedimento elettorale, che continuano oggi con lo sforamento dei tetti di spesa per la campagna, con le affissioni abusive, la mancanza di dibattiti, lo sprezzo per le regole.
Con queste premesse, come si può pensare che quello che verrà dopo sarà meglio?

Noi non smetteremo di denunciare questo regime, a loro chiedo come minimo uno scatto di orgoglio.


Mentana Condicio Formigoni-Penati