Se per la Sinistra siamo ancora alla guerra fredda

Posted on venerdì 30 settembre 2011 by Lorenzo Lipparini in , ,
La crisi economica occupa i giornali e preoccupa i cittadini e mentre il mondo si organizza per trovare soluzioni credibili, i politici italiani di governo e opposizione danno prova della propria mancanza di volontà di affrontare in modo concreto e consapevole la situazione. Prima Berlusconi nega le difficoltà, proponendo poi una manovra correttiva smantellata passo dopo passo da alleati, clientes, sindacati, corporazioni, interessi, attirandosi gli strali della BCE e le accuse di inettitudine di forze produttive, europa e opposizione. La sinistra gongola ma la sola ricetta ripetuta alla noia è Mandiamo a casa questo governo! Per fare cosa? Un istruttivo spaccato è fornito dalla presentazione bolognese dell’ultimo libro di Loretta Napoleoni, il Contagio. Presenziano Nichi Vendola, Vasco Errani e Romano Prodi, vale a dire un rappresentativo spaccato della più titolata opposizione, candidata a succedere all’attuale governo. Quale la lettura della crisi proposta dal volume e condivisa dai relatori? Il Liberismo, meglio, il Neoliberismo contagia i popoli, affamandoli. Semplice ed efficace.Le ricette BCE e FMI danneggiano la Grecia e l’Europa, e servono politiche di crescita (ma quali?) e un default pilotato degli stati insolventi (ah ecco!). “Troviamo un’alternativa alle demenziali politiche di austerità!” è il messaggio dell’autrice raccolto dall’ovazione delle centinaia di presenti. Scena già vista e prevedibile, come le parole d’ordine che erano già una presenza insostituibile nel parlato pluridecennale di certa sinistra e che testimoniano che siamo ancora qui: Piattaforma, Territorio, Partecipazione! Errani (Presidente emiliano al terzo mandato, il potente di casa) è più pragmatico e si prende la responsabilità di definire il programma anticrisi aggiungendo un altro tassello: Ridistribuzione! Ma questa volta su scala europea. Saranno i tedeschi e i finlandesi (??!) a pagare. Dovrebbe rappresentare il più grande partito di opposizione, rivendica il proprio DNA riformista ma i contenuti della lettera BCE, quelli che mi hanno convinto che forse una speranza c’è, quelli non gli piacciono. Anche lui se la prende con il liberismo, emblema della destra che governa tutta l’Europa, ma che presto se ne andrà.
Vendola cita Einaudi, ma solo per sostenere la tassa patrimoniale, e poi via con Marx, contro i paradigmi del capitalismo finanziario, contro il mercato e i tagli, per più Stato e più crescita. Soprattutto della spesa pubblica e delle imposte, che sarebbero presentate male e a cui bisogna fare una nuova immagine.
Se questo è quello che ci aspetta c’è da avere paura vera e a poco serve constatare che il più avanzato e pragmatico è Prodi, vale a dire il passato superato, battuto, e digerito del centrosinistra nazionale. Lui almeno ci prova a parlare di autorità sovranazionali per rispondere a problemi globali, ma gli è affidata la voce critica della serata.
Non una parola su debito pubblico, sprechi, assistenzialismo, corporazioni, tasse alle stelle, come se tutto questo (e non il neoliberismo selvaggio) non facesse parte del nostro passato e presente.
Se Berlusconi ha la responsabilità di avere tradito le promesse liberali e avvilito i moderati riformatori, la sinistra ha trovato la soluzione al problema della propria identità rispolverando (se mai li avesse pensionati) termini e proposte dell’altro secolo. Se ci credano veramente è la domanda, che nonostante tutto convenga fare qualsiasi cosa pur di allontanare la data delle prossime elezioni è invece la tragica convinzione suggerita da quanto ascoltato.

2 commenti:

dave ha detto...

Oh Lore', ma tu a Bologna vai a sentire questi protosauri della politica dei tempi andati, anziche' andar per gnocca?

Loro saranno l'Unione Sovietica, ma tu sei il masochismo! :-)

Lorenzo Lipparini ha detto...

Ahahah sai, a rimini sono riuscito pure ad andare al meeting.. masochista sì, ma meglio conoscere, visto che entrambi si definiscono il futuro (nostro O.°)

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