La Corte costituzionale ha deciso oggi che per appurare la falsità delle firme a sostegno di Cota e Formigoni il Consiglio di Stato non potrà nominare dei periti e decidere nel giudizio amministrativo (come avviene in materia elettorale) ma bisognerà aspettare l'esito del giudizio Civile, che in Italia impiega diversi anni a giungere a sentenza. I giornali titolano "Più chance per Cota", ma le chance si chiamano in realtà lentezza dei processi, illegalità, mala giustizia, Caso Italia.
Se infatti il giudizio sul voto piemontese, e ancora di più sulla massiccia opera di falsificazione messa in atto a sostegno di Formigoni in Lombardia, dovesse arrivare dopo la scadenza -ordinaria o anticipata- del mandato in regione, chi potrebbe risarcire gli elettori per tutti gli anni di esercizio abusivo del potere da parte dell'attuale Giunta e Consiglio? Già centinaia di persone, convocate dalla magistratura, hanno riconosciuto come falsa la propria firma nei moduli del governatore, ma il procedimento per falso si aprirà solo il 24 novembre prossimo, promettendo di impiegare anni per appurare la verità.
L'Italia è maglia nera per condanne a causa della lentezza dei processi presso la Corte europea dei diritti dell'uomo, cui siamo pronti ad appellarci anche in questa occasione. Una volta di più a farne le spese rischiano di essere non solo 11 milioni di lombardi, ma lo stato di diritto e la democrazia. Formigoni e Cota possono gioire e programmare la propria sfolgorante carriera politica per gli anni a venire. Quello che la giustizia dovrebbe invece fare al più presto è rinviare a giudizio gli indagati per la maxi falsificazione e procedere senza perdere altro tempo nel fare chiarezza su fatti che si protraggono ormai da quasi 2 anni.
La verità sulle Firme false nella rete della mala giustizia
Posted on mercoledì 5 ottobre 2011 by Lorenzo Lipparini in
firme false,
formigoni,
regionali 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento